AMP, il formato di articoli per il mobile di Google, ha aumentato del 40% le visualizzazioni, superando gli Instant Articles di Facebook.

 

 

Volete portare più traffico al vostro sito attraverso il mobile? Allora, stando ai dati di Chartbeat, dovete affidarvi al formato AMP (Accelerated Mobile Pages) di Google, visto che nella prima settimana del febbraio 2018 a mandato ai siti 466 milioni di visualizzazioni di pagina, ben il 40% in più rispetto al gennaio del 2017.

 

Google ha anche dichiarato che, da ottobre 2017, il numero di siti che utilizzano AMP è aumentato del 25%, raggiungendo i 31 milioni di utenti. Un traguardo importante, soprattutto se si considerano i 200 milioni di pagine visitate in meno registrate dagli Instant Articles, la controparte di AMP proposta da Facebook.

 

A influire sul sorpasso è stato anche il nuovo algoritmo di Facebook, pensato per spingere maggiormente i contenuti di amici e parenti rispetto a quelli di pagine e aziende. Questo ha portato inevitabilmente a un calo del traffico generato dalla piattaforma: un caso esemplare è quello di Fohla de S. Paulo, il più grande giornale del Sud-America, che, dopo aver registrato un 15% in meno di visualizzazioni dal social, ha deciso di interrompere le pubblicazioni su Facebook.

 

traffico google amp
Mentre il traffico da AMP è sempre stato in aumento, gli Instant Articles hanno registrato un calo

 

Cosa sono esattamente gli AMP?

 

A questo punto, chi ancora non li utilizza vorrà sapere cosa sono gli articoli AMP. Fondamentalmente si tratta di una versione “alleggerita” degli articoli e quindi ottimizzata per la navigazione da mobile: gli utenti da smartphone, infatti, possono caricare le pagine molto più in fretta e, secondo Google, questo permette di evitare che essi abbandonino la pagina a causa di un caricamento troppo lungo.

 

Come fa però Google ad alleggerire gli articoli? Innanzitutto riducendo la quantità di codice e di elementi necessari per la realizzazione della pagina. Dopodiché, impiega i propri server per fornire gli articoli AMP (almeno per le ricerche effettuate su Google), abbassando il tempo di risposta.

 

In un mondo che è sempre più orientato verso la navigazione mobile e che è perciò sempre più veloce, avere uno strumento come questo diventa quasi indispensabile. E i numeri lo dimostrano.