GDPR: che indagini potrà fare il Garante?
Secondo il nuovo GDPR, il Garante della privacy avrà poteri di indagine e correttivi ben definiti.
Con il nuovo GDPR, quale sarà il ruolo delle Autorità Garanti? La risposta è contenuta nell’articolo 58, dove viene specificato che, per verificare l’applicazione del Regolamento, i Garanti potranno:
- Richiedere a titolari e responsabili tutte le informazioni necessarie
- Avviare tutte le attività ritenute fondamentali per lo svolgimento delle indagini
- Accedere ai dati oggetto trattamento e ai locali ad esso adibiti (sempre nel rispetto delle norme UE e di quelle dello Stato in questione)
L’articolo continua con la lista di azioni che i Garanti possono intraprendere nel caso di mancato adeguamento, ossia:
- Avvertire titolari e responsabili delle possibili violazioni legate al trattamento
- In caso di violazione, ammonire i responsabili
- Intimare all’adempimento a richieste fatte dai diretti interessati circa l’esercizio dei loro diritti
- Spronare all’adeguamento alle norme, stabilendo anche scadenze e modi
- Intimare i titolari alla comunicazione tempestiva delle violazioni
- Ordinare una limitazione, completa o parziale e fissa o temporanea, al trattamento
- Revocare o impedire la certificazione rilasciata secondo gli articoli 42 e 43
- Stabilire sanzioni pecuniarie e/o misure preventive in relazione ai singoli casi
- Interrompere l’invio di dati in un paese fuori dalla UE o ad un’organizzazione internazionale
I controlli elencati nell’art. 58, però, saranno accompagnati da una serie di garanzie, come il ricorso giurisdizionale. Inoltre, i Garanti saranno tenuti a presentare un report annuale sull’attività di controllo svolta, così da comunicare i tipi di violazioni riscontrate e i provvedimenti presi. Tale documento dovrà essere trasmesso a tutte le autorità designate.