GDPR: in Italia, adeguamento a rilento
Il 65% delle aziende non si è ancora uniformata al GDPR, specialmente per quanto riguarda l’uso dei cookies.
Il nuovo Regolamento Europeo sulla protezione dei dati (GDPR), entrato in vigore il 25 maggio 2018, fa ancora fatica a diffondersi tra le aziende italiane: secondo le stime, bene il 65% non avrebbe ancora uniformato la propria attività agli standard richiesti. In particolare, grandi difficoltà sono state riscontrate nell’utilizzo corretto dei cookies.
I cookies sono file di testo che consentono il tracciamento degli utenti e l’identificazione degli accessi. Ma perché questo aspetto è così delicato e importante? Perché i cookies, grazie al tracciamento e alla profilazione, permettono agli inserzionisti di mostrare ai visitatori annunci mirati, anche quando essi visitano altri siti.
Doveri e sanzioni
Il concetto chiave è che questo strumento è sempre stato usato per raccogliere dati sugli utenti senza che loro ne sapessero nulla. Il GDPR, quindi, punta a fare in modo che i visitatori vengano informati correttamente: per questo motivo il regolamento prevede moduli per il consenso, accompagnati da un’informativa chiara e completa sulle modalità e le finalità del trattamento dei dati personali.
In caso di inadempienza, le aziende possono essere soggette punite con:
- Sanzioni per importi fino a 10 milioni di euro (o il 2% del fatturato mondiale totale annuo), per le violazioni minori
- Sanzioni per importi fino a 20 milioni di euro (o il 4% del fatturato mondiale totale annuo), per le violazioni più gravi