Tre utenti su quattro non distinguono una minaccia sul web
Sono questi i dati allarmanti che emergono da una ricerca di Kaspersky, specializzata in sicurezza informatica. Ma non è tutto qui…
Interrogando un campione di 18000 utenti sulle loro abitudini sul web, l’indagine di Kaspersky Lab ha portato alla luce dati poco confortanti: solamente un utente su quattro è stato in grado di riconoscere, al momento del download, un file sicuro.
Nello specifico, si chiedeva ai partecipanti di selezionare, tra quattro opzioni, la versione digitale più sicura di Yesterday, il famoso successo dei Beatles. Solamente il 26%, come detto, ha selezionato il file corretto (con estensione .wma), mentre la maggioranza (il 34%, praticamente uno su tre) ha scaricato l’ingannevole file Beatles_Yesterday.mp3.exe, dalla dubbia doppia estensione.
Meno successo hanno riscontrato la versione .zip (scaricata dal 26% dei partecipanti) e quella .scr, l’estensione di file legata agli screensaver e ultimamente molto utilizzata per diffondere virus.
Non solo problemi sui download
L’incapacità degli utenti di riconoscere un potenziale pericolo sul web non si limita, purtroppo, alla sola fase di download. La stessa ricerca ha riscontrato come solamente il 24% degli utenti abbia saputo riconoscere gli aspetti sicuri di una pagina web, evitando quindi di cliccare sulle trappole in cui si poteva incorrere nel phishing.
Restando in tema, altrettanto allarmante è il dato riguardante la sicurezza nell’inserimento dei dati: il 58% del campione analizzato avrebbe tranquillamente fornito le proprie generalità a pagine web da loro ritenute affidabili ed invece potenzialmente pericolose.
Pericolo Ransomware
Se uniamo poi i dati di questa indagine, già preoccupante di per sé, al report di McAffe che vede il phishing sempre più ingannevole e sofisticato, si capisce come sia in grande pericolo la vulnerabilità degli utenti.
Utenti che vanno messi in guardia soprattutto dal pericolosissimo ransomware, il sequestro virtuale con cui gli hacker infettano pc e smartphone e chiedono un riscatto in cambio della cessazione del blocco del dispositivo. Un fenomeno, quello del rapimento dei dati, purtroppo in continuo aumento almeno nella prima parte del 2015.