Etica, giornalismo e social: è possibile un punto d’incontro?
Un nuovo modello di giornalismo digitale che si coniuga con la velocità dei social e con la trasparenza degna di una retta informazione.
Dalle immagini scioccanti del bambino migrante morto sulle spiagge turche alle bufale sui vaccini, spesso i social media diventano contenitori e catalizzatori di notizie non attendibili o al limite di quello che il buon senso giornalistico dovrebbe ritenere accettabile.
Come combattere questi fenomeni di cattiva informazione all’interno di questi canali attraverso gli strumenti messi a disposizione dai social stessi?
Un tentativo tutto italiano è Valigia Blu, un blog collettivo nato nel 2010 il cui cuore delle attività è sia su Facebook che su Twitter. Fondato da Arianna Ciccone, il blog ha l’obiettivo di smascherare bufale e false notizie, o più semplicemente notizie raccontate in modo fazioso e incompleto, utilizzando e sfruttando proprio quei canali che spesso sono veicolatori di contenuti ad alto tasso di disinformazione.
Lo scopo che il blog si prefigge è quello di restituire agli utenti un giornalismo pulito, etico e dotato di buon senso, in un mondo, quello social, che troppo spesso è invaso da pratiche di clickbait e notizie sensazionalistiche.
Il giornalismo di Valigia Blu si basa su tre punti fondamentali:
• Fare giornalismo senza editori e senza pubblicità
Ognuno di noi, in questi anni di “volontariato” civico e digitale, ha provato a contribuire nel suo piccolo a diffondere informazione corretta e attendibile. Dopo qualche anno di esperienza siamo ora in grado di condividere un modello di lavoro che oggi riusciamo a codificare. Siamo pezzienti ma liberi, indipendenti, non siamo costretti a inseguire un modello di business. Non è il profitto che ci interessa. Non abbiamo editori, non puntiamo ad avere inserzionisti né pubblicità. Questo ci rende più liberi sia sui contenuti che trattiamo che sui tempi di lavoro: gli approfondimenti richiedono infatti studio, competenze, letture, tempo.
I blogger definiscono la pagina Facebook di Valigia Blu la loro “casa”, perché proprio su questo social vengono condivisi post e articoli di altre testate giornalistiche secondo criteri di qualità e credibilità.
• Per i lettori, con i lettori
I blogger di Valigia Blu sono molto attenti alla cura dei commenti dei lettori, che vengono considerati come un contenuto giornalistico. Hanno realizzato infatti una vera e propria linea guida alle conversazioni e ai commenti:
Chi scrive su Valigia Blu considera la conversazione sui social (e su sito), il confronto con i lettori, il dare conto del proprio lavoro, come parte integrante del proprio impegno giornalistico.
• Giornalismo e attivismo
È forse il cuore pulsante di Valigia Blu, ciò che è alla base della nascita del blog ed espressione di volontà civica di tutti i partecipanti al progetto: la presa di posizione chiara e decisa su alcuni dei temi fondamentali del dibattito politico e sociale nazionale ed internazionale, in favore della trasparenza dell’informazione.
Da qualche mese si è conclusa la campagna di crowdfunding di Valigia Blu, che è servita a rendere più stabile il lavoro di tutti coloro che sono impegnati nella gestione quotidiana del blog e a permettere il miglioramento dei contenuti del sito, in un’ottica di ottimizzazione del giornalismo sui social network, che sono sempre più evoluti e veloci.
Ogni anno la campagna verrà rilanciata, permettendo così ai lettori di rinnovare o meno la fiducia nei confronti del lavoro svolto dal team di Valigia Blu; i primi donatori inoltre riceveranno un “regalo” da Amazon, Google e Twitter.
Un ottimo modo quindi di fidelizzare i lettori e dare una corretta informazione.