La cybersecurity italiana è minata dall’assenza di licenze
Il 43% dei software è sprovvisto di licenza. Una grossa lacuna, specialmente per la cybersecurity aziendale.
Il Global Software Survey 2018 ha portato un record negativo per l’Italia, quello del maggior numero di software senza licenza regolare. Nel Bel paese, infatti, ben il 43% dei programmi viene utilizzato in modo illecito e, nonostante il trend sia in calo (51% nel 2006), l’Italia resta uno dei paesi meno virtuosi d’Europa, dove la media è del 26%.
Non solo pirateria, ma anche rischi per la sicurezza
Oltre a rappresentare un rischio economico notevole, data l’entità delle multe, l’utilizzo di software illeciti mina in maniera importante la sicurezza dei sistemi aziendali, dal momento che le versioni piratate possono contenere falle importanti e non disporre di aggiornamenti fondamentali. Non a caso, dalla ricerca emerge che:
- I malware diffusi attraverso software illeciti hanno un impatto globale che si aggira intorno ai 300 miliardi di euro
- Le axiende che hanno migliorato la gestione dei software e, di conseguenza, la sicurezza informatica, hanno anche ottenuto un miglioramento dei profitti dell’11%.
A questo proposito, gli esperti consigliano di integrare programmi di SAM (Software Asset Management), così da avere una valutazione precisa del proprio parco software, ridurre i rischi e aumentare i profitti.