Vacanze estive: che si fa con i social aziendali?
Finalmente arrivano le vacanze estive! Che fare con i canali social aziendali? È più corretto salutare tutti e sparire per un po’ o continuare a postare?
Tra giugno e agosto molte aziende o agenzie pubblicitarie si prendono un meritato riposo per ricaricare un po’ le batterie dopo un lungo anno di lavoro. Durante questo periodo di assenza, alcuni preferiscono augurare buone vacanze a lettori e fan pubblicando un post con indicate le date di chiusura e riapertura dell’azienda. Altri, invece, continuano imperterriti a pubblicare “come se non ci fosse un domani” su tutti i canali social e sul blog: praticamente non chiudono per ferie!
Ma qual è la strategia più corretta? Meglio salutare con un post e sparire per 15 giorni o fare finta che l’estate non ci sia e pubblicare lo stesso? Beh, la risposta esatta non è tra queste due. O meglio, non esiste una verità assoluta. Tutto dipende dall’attività di cui si sta parlando, dalla sua stagionalità, dal pubblico a cui si rivolge. C’è però un dato di fatto: ormai, la gente naviga prevalentemente da smartphone, e durante le vacanze il tempo che passa a curiosare sui social network cresce, se possibile, ancora di più.
Ecco dunque che, “chiudere” i canali per l’estate, può togliere all’azienda visibilità e, soprattutto, tanti potenziali clienti!
(Mai) chiuso per ferie
In genere, dai social non si va in vacanza, soprattutto se l’azienda ha un e-commerce che garantisce un’assistenza ai propri clienti 365 giorni l’anno. Prima di abbandonare la scrivania per correre in spiaggia con crema solare e ombrellone, quindi, è bene programmare i post in anticipo per tenere vivi i canali social aziendali e il blog sul sito web in nostra assenza. Bisogna tenere sempre a mente gli obiettivi aziendali, ma senza essere “pesantoni”: è pur sempre estate e la gente sotto l’ombrellone ha voglia di leggerezza.
Ovviamente, un post programmato non è un post che funziona da sé: interazioni e commenti devono essere comunque monitorati in tempo reale, soprattutto se si tratta di post commerciali. Esistono anche dei trucchi di Facebook per bloccare i commenti contenenti determinate parole: un aiuto in più per filtrare interazioni poco gradite quando si è in ferie e non i hanno gli occhi sempre puntati sulla pagina.
Mettiamoci in testa, però, che non esistono ferie per chi deve presidiare i social di un brand, soprattutto se questi canali vengono considerati come un punto di riferimento per il customer care service: le persone vogliono delle risposte e utilizzano i social come canali rapidi e immediati per ottenerle!
Insomma, la gestione dei social durante le ferie deve essere organizzata in modo tale da prevedere sempre qualcuno che faccia monitoraggio.
Pianificare contenuti interessanti per chi è in vacanza
Durante l’estate, è consigliabile la pianificazione di contenuti contestualizzati, capaci di catturare la condizione e lo spirito dei follower.
Tipo i post di Autostrade per l’Italia, o quelli di Tassoni:
Le emergenze sono sempre dietro l’angolo
Anche se c’è sempre una persona online per aggiornare i social, l’assenza del team e dei responsabili può essere un problema. Soprattutto se la gestione di questi canali è ad alto rischio di contestazioni, emergenze e polemiche. Prima di dimezzare il personale e di mandare in ferie il team organizza un documento per stabilire pratiche, e-mail d’emergenza e regole per risollevare le sorti di una discussione che potrebbe diventare pericolosa.
Ma quindi, possiamo staccare completamente la spina?
No: per social e siti non è mai estate. Del resto, fare web marketing, per un’azienda anche di piccole dimensioni, è fondamentale: essere presenti sul web significa farsi trovare dagli utenti con molta più semplicità, e mandare loro un messaggio immediato. Avere un blog curato, ricco di notizie e costantemente aggiornato – senza pause estive o vacanziere – e avere dei social movimentati a supporto, significa agli occhi dell’utente che l’azienda è presente, affidabile, pronta a soddisfare le sue richieste. E in questo modo è molto probabile che quell’utente si trasformi in cliente!