Un accordo tra Facebook e Uber ha permesso l’integrazione della app del servizio di car sharing all’interno della chat di Messenger.

 

Che Facebook fosse intenzionato a trasformare Messenger in una piattaforma sfruttabile dalle aziende era chiaro da tempo. Tuttavia il recente accordo tra il social californiano e Uber, il servizio alternativo ai taxi, ha sorpreso gli utenti di entrambe le compagnie.

 

Il 16 dicembre è stata annunciata una partnership per la qual sia la funzione di prenotazione che quella di pagamento verranno integrate all’interno della chat di Facebook: grazie all’opzione “trasporti”, gli utenti potranno selezionare una destinazione, prenotare un mezzo e pagare senza mai dover lasciare la chat o dover aprire l’app di Uber, dal momento che verranno messi in contatto con uno degli autisti o direttamente con il centro clienti. Una volta eseguita la transizione, si riceverà anche una mappa con i dettagli dell’itinerario. Per quanto riguarda il sistema di pagamento, invece, esso sarà gestito da Braintree, una compagnia affiliata a PayPal (il cui ex presidente, David Marcus, è attualmente capo della divisione di Messenger).

 

Attualmente il servizio è riservato ad utenti selezionati e presto sarà disponibile nelle principali città americane dove sono presenti utenti di Uber. Inoltre, per promuovere l’utilizzo di questa nuova funzione, Facebook ha deciso di offrire il primo viaggio (per un massimo di 20 dollari), invitando chi non ha ancora un profilo Uber ad aprirne uno.

 

 

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Facebook punta sempre di più alle aziende

 

Da questo accordo quindi guadagnano tutti: Facebook implementando lo spettro di servizi offerti e fidelizzando ulteriormente gli utenti, e Uber usufruendo dell’enorme visibilità offerta da Messenger e dialogando direttamente con chi ricerca il proprio servizio, il tutto tramite un’esperienza dei clienti sempre più aggregata.

 

Non è un azzardo dire che questa massima resa è il frutto del lavoro che il gruppo di Zuckerberg sta portando avanti per trasformare il proprio servizio in un terreno fertile per le attività commerciali, e perciò monetizzabile. A conferma di questa teoria c’è l’intenzione da parte della compagnia californiana di procedere con l’integrazione di Lyft, compagnia concorrente di Uber, che aumenterebbe la possibilità di scelta per gli utenti e convertirebbe questo sistema in un modello di tipo concorrenziale: insomma, una libera piazza virtuale per le aziende.

 

Il maggior concorrente in questo caso è rappresentato da WeChat, l’app di messaggistica cinese che conta 600 milioni di utenti solo in Asia (contro i 700 milioni globali di Messenger, e che permette di ordinare cibo, taxi, biglietti del cinema e fare acquisti dagli store: questo tipo di servizio è riuscito a collegare al proprio sistema di pagamento bene 200 milioni di carte di credito, con un enorme potenziale per le aziende raggiunte tramite la app.

 

Nel 2016 si vedrà in che misura e maniera Facebook riuscirà a garantire alle aziende un’integrazione efficace all’interno della sua chat. Ciò che è certo è il cambiamento nelle logiche di marketing che questo nuovo trend potrebbe comportare, visto l’inserimento delle aziende in momenti quotidiani ad altissima frequenza di utilizzo.