Si gettano le basi anche per disciplinare la privacy online

Sono iniziati ieri i lavori della Commissione costituita ad hoc dalla Presidente della Camera, Laura Boldrini. All’ordine del giorno, la discussione del testo che dovrebbe redigere una bozza di diritti e doveri a favore degli utenti della Rete.

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Dieci i parlamentari a confronto e tredici esperti del settore, rappresentanti delle imprese, delle associazioni e della società civile, tutti coordinati da Stefano Rodotà. Le proposte saranno poi sottoposte ad una pubblica consultazione, tramite piattaforma civi.ci, per estendere la partecipazione.

 

Il modello italiano è quello di Marco Civil, simile alla Internet Bill of Rights legge-quadro adottata dal Brasile mesi fa, che fissa i principi in materia di accesso, tutela della privacy, neutralità della Rete e libertà di espressione.

La Presidente della Camera era finita al centro di minacce online, denunciando la totale anarchia della Rete e la necessità di disporre di leggi per arginarla. All’ombra della censura e del controllo governativo sui contenuti online, la Boldrini aveva smentito l’intenzione di affrontare l’argomento di una nuova legge per il web, parlando solo della volontà di “arginare la violenza contro le donne, anche in Rete” . D’altronde, pari opportunità e difesa delle donne sono un punto di forza della sua politica.

 

 

 

Ora il progetto si è concretizzato con la costituzione della commissione che si dovrà occupare di quello che viene ambiziosamente chiamato “Bill of Rights”.

 

I primi risultati a ottobre, il 13 e il 14.

L’intenzione è quella di presentarli durante la riunione dei Parlamenti dei Paesi membri dell’Unione Europea che avrà luogo proprio in quei giorni.