Dal 25 maggio si è registrato un aumento del 500%. Un grosso problema per chi si occupa della privacy online.

 

 

330.000 persone colpite, 140 attacchi al giorno. Questo è quanto riscontrato durante il periodo dal 25 maggio 2018 all’inizio di luglio, che ha visto le violazioni dei database aumentare di un vertiginoso 500%. La notizia arriva direttamente dal presidente dell’Autorità Garante Antonello Soro, che durante la relazione annuale al Parlamento ha presentato anche un quadro generale sulla protezione dei dati. Da tale esposizione è emerso che nel 2017:

  • Sono stati adottati 573 provvedimenti collegiali
  • E’ stato dato riscontro a circa 6 mila tra richieste, reclami e segnalazioni
  • sono state contestate 589 violazioni amministrative, riguardanti in particolare il trattamento illecito dei dati, la loro diffusione in Rete e la mancanza di informative e protezione adeguate.
  • Sono state riscosse sanzioni amministrative per quasi 4 milioni di euro, il 15% in più rispetto al 2016.

 

Ma quali sono le possibili cause di un tale incremento?

 

Interconnessione e oligopolio le sfide principali

 

Secondo Soro, una delle principali sfide per la sicurezza è data dalla sempre maggiore connessione, dovuta alla diffusione dei dispositivi IoT: queste nuove tecnologie non solo raccolgono una quantità molto elevata di dati, ma rappresentano anche un canele in più attraverso il quale è possibile subire un attacco.

C’è poi la questione della scarsa regolamentazione promossa dai gestori delle piattaforme online, i quali hanno favorito un sistema di raccolta dei dati malamente. Da qui la necessità, sempre più sottolineata dal Garante, di un’innovazione tecnologica e di un miglioramento dei processi di verifica e controllo delle banche dati.