Il crescente numero di satelliti potrebbe attrarre i cyber-criminali e rappresentare il prossimo punto debole della sicurezza online.

 

“Il cielo è il limite” dicono spesso gli americani. E lo è davvero se si parla di sicurezza online, visto che proprio l’orbita spaziale è stata individuata come possibile terreno fertile per i futuri attacchi cibernetici.

 

A dirlo è Raja Samani, responsabile dell’Ufficio Sicurezza di Intel, che ha sottolineato come al costante aumento di satelliti negli ultimi anni non sia seguito un adeguato aggiornamento della protezione di quest’ultimi dal punto di vista informatico.

 

L’aumento dell’attività aerospaziale è abbastanza evidente, con Inmarsat, gestore britannico di servizi per telecomunicazioni mobili satellitari, che ha lanciato il terzo dei suoi satelliti per la diffusione della banda telefonica, Samsung che ha annunciato il lancio di 4,600 unita satellitari mirate a garantire una copertura web globale a basso costo e Facebook che procede nella realizzazione del suo drone Aquila: si tratta di una nuova corsa allo spazio, dove tutti vogliono allargare il proprio pubblico e gestire privatamente i servizi di connettività, rischiando però di compromettere la sicurezza degli utenti, poiché, a causa della distanza remota, non è possibile garantire lo stesso livello di protezione e controllo che si può avere normalmente.

 

Non a caso Samani sottolinea che già alcuni servizi commerciali di comunicazione che si appoggiano a strutture orbitanti sono stati utilizzati dagli hacker per nascondere alcune delle proprie infrastrutture di controllo e comando.

 

Dall’altra parte, la stessa Inmarsat a risponde a queste accuse ribadendo che i satelliti a rischio sono quelli più vicini alla Terra, e che le proprie unità, invecem sono posizionate in una zona geostazionaria (25 mila miglia di distanza) e quindi difficilmente raggiungibili dai sistemi di hackeraggio. L’azienda ha anche sottolineato che, fornendo servizi per enti pubblici, le realtà operanti in questo ambito devono sicuramente garantire un certo livello di sicurezza per i propri dispositivi.

 

Ciò che è sicuro, per ora, è che la presenza in orbita, sia di agenzie private che pubbliche, sta aumentando e questo rappresenta la creazione di nuovi spazi per i servizi web; tuttavia, come sempre è accaduto, l’avvento di nuove tecnologie e nuove modalità comporterà anche lo sviluppo di nuove minacce: sarà quindi compito degli addetti ai lavori prevenire questo rischio e mettere al sicuro quella che certamente sarà un’area di utenza enorme.