Una nuova funzione di Snapchat permette di condividere la posizione tra amici: si chiama Snap Map. Ecco come funziona, a cosa serve e se rappresenta una minaccia per la privacy.

 

Snapchat introduce nella sua piattaforma degli strumenti che possano coinvolgere sempre di più i suoi utenti, vista la concorrenza sempre più agguerrita da parte di Facebook e Instagram. Con una funzione che richiama Foursquare, pioniera delle app social di geolocalizzazione, arriva la Snap Map, una mappa interattiva attraverso la quale gli utenti di Snapchat possono localizzare i propri amici e vedere quello che stanno condividendo.

 

Come funziona Snap Map

Il nuovo tool di Snapchat si basa sulla localizzazione degli utenti tramite smartphone, opzione che può essere disabilitata per chi vuole proteggere la propria privacy o che si può attivare solo con determinati contatti. Per nascondere la propria posizione si può ricorrere alla “modalità fantasma” o ghost mode, dalla guida con la quale l’app spiega la nuova funzione; altrimenti è necessario premere la rotellina delle impostazioni una volta aperta la mappa.

Nel caso in cui si decida di mostrarsi, gli utenti verranno visualizzati su una mappa (simile a quella di Google Maps) solo quanto l’app è attiva. I contatti potranno osservare la cartina per vedere chi c’è nei paraggi (o in qualsiasi parte del mondo) e, con un tap sulla foto profilo, vedere gli ultimi contenuti pubblicati. Le aree di diverso colore (giallo e rosso) segnaleranno le zone con una maggiore concentrazione di utenti. Come nello stile di Snapchat, le istruzioni sono minime. Il post di lancio si limita ad augurare un “happy Snapping” e a fornire scarne indicazioni: la nuova funzione viene definita “semplice”: basta zoommare o allargare la visuale “pizzicando” il display. Snap Map è piuttosto intuitiva, come si nota da questo video.

 

 

Quello che Snapchat ha omesso di spiegare bene è che mostrerà a tutti i vostri contatti la vostra posizione ogni singola volta che aprirete Snapchat, se non disabiliterete la nuova funzione! In una risposta inviata via mail a The Verge, un portavoce della società ha spiegato che le mappe si fondano su “tecnologie avanzate di machine learning che puntano a far emergere contenuti sicuri e divertenti per la nostra comunità”.

 

Resta da chiarire fino a che punto queste tecnologie possono ledere la privacy degli utenti!