Google ha iniziato a bloccare tutti gli annunci intrusivi, fastidiosi e furvianti. Ecco come non finire nella lista nera.

 

 

Uno degli incubi degli inserzionisti-spammer si è avverato: dal 15 febbraio 2018 l’AdBlocker di Google Chrome ha iniziato a bloccare tutti gli annunci segnalati come invasivi e fastidiosi. La cosa ancora ancora peggiore è che, dopo un certo numero di segnalazioni, gli inserzionisti potrebbero trovarsi tutti gli annunci bloccati.

 

Per chi utilizza strumenti come AdSense e pensa di rientrare nella categoria dei penalizzabili, niente paura, c’è ancora tempo per rimediare. Il primo passo è capire le logiche dietro al giudizio di Google.

 

Quali sono i criteri dell’AdBlocker?

 

Per determinare se un annuncio è invasivo e fastidioso, Google si appoggia alle linee guide del gruppo “Coalition for better Ads”. Inserzioni video riprodotte a tutto volume, annunci display lampeggianti, pop-up difficili da chiudere e formati che coprono i contenuti sono alcuni degli esempi che Big G ritiene bannabili.

 

I formati sconsigliati su desktop e mobile. (Fonte: Coalition for better Ads)

 

In base a questi parametri, Google dà un voto ai vari siti: Adatto, Attenzione o Inadatto. I voti negativi sono basati sulla percentuale di visualizzazioni ricevute dalle pagine con una scarsa esperienza di navigazione. Secondo la Coalition, le percentuali per una valutazione negativa sono:

  • 7,5% di visualizzazioni nei primi 2 mesi di controllo
  • 5% nei 4 mesi successivi
  • 2,5% nel periodo successivo

 

Per sapere quali voti ha ricevuto il proprio sito, basta controllare il Rapporto Esperienza pubblicitaria sulla Search Console. In caso di voto negativo, Google inizierà a bloccare tutti gli annunci legati al sito in questione.

 

Come si evita di venire bannati?

 

Ora che sono chiari i criteri utilizzati dall’AdBlocker, vediamo come evitare di rientrare tra i casi negativi. Per gli annunci pubblicati sul proprio sito, l’importante è che essi non siano:

  • Invadenti, ovvero che coprano il testo e siano difficili da chiudere
  • Ingannevoli o inappropriati, con contenuti offensivi o poco inerenti alla pagina visitata
  • Fastidiosi dal punto di vista visivo, ossia realizzati con colori e grafiche che possono disturbare l’esperienza dell’utente

 

In definitiva, per evitare di attirare le ire di Big G, l’importante è assicurarsi che i propri annunci siano sempre utili per l’utente, ben fatti e ben integrati all’interno del sito.