Sì, oggi è possibile farlo.

Dopo gli scandali del Datagate, Google si muove anche sul fronte europeo. Un nuovo servizio è stato attivato per consentire ai cittadini europei la cancellazione delle informazioni personali dalle SERP, le pagine dei risultati del motore di ricerca.

Dopo la sentenza del 13 maggio della corte di giustizia dell’UE, infatti, era stato stabilito il rispetto del diritto all’oblio sui dati personali da parte dell’azienda di Mountain View.

Con questa sentenza si piò chiedere a Google di togliere un link dal motore di ricerca, nel caso in cui il risultato violi la privacy o contenga informazioni poco pertinenti o obsolete.

 

Chi fu il primo a sollevare il caso?

Bisogna tornare indietro di qualche anno, precisamente al 2010. Mario Costeja González, uno spagnolo, aveva fatto causa al colosso americano e a un quotidiano spagnolo perché, cercando il suo nome sul motore di ricerca, aveva scoperto che Google indicava tra i primi risultati un articolo di 16 anni fa che raccontava un episodio della sua vita di cui non andava particolarmente fiero. Ovvero, il pignoramento della sua abitazione. Lo spagnolo sosteneva che la questione fosse ormai archiviata e voleva che in nessun modo la faccenda oggi fosse associata al suo nome.

Google, cancella i miei dati!

 

Ok, voglio fare repulisti

Per richiedere a Google la cancellazione dei risultati è sufficiente compilare il modulo online, unito a una copia di un documento di identità valido e munito di foto.

Il colosso americano sostiene che, per non andare incontro a frodi e per tutelare l’interesse pubblico, sottoporrà ai legali le informazioni da cancellare. Anche si è ancora pronunciato sulla data di inizio dell’operazione di rimozione dati.

 

Piccola precisazione: Google gestisce il 90% delle ricerche su Internet fatte in Europa.

Secondo una recente intervista fatta a Larry Page, uno dei fondatori dell’azienda, il verdetto potrebbe incoraggiare altri paesi non progressisti come quelli europei a fare cose sbagliate.