Google espande la sicurezza digitale crittografando il 77% del traffico legato ai suoi server, ben il 25% in più rispetto al 2013.

 

In un recente rapporto sulla trasparenza, Google ha indicato come l’applicazione delle misure HTTPS sia aumentata esponenzialmente negli ultimi due anni, passando dal 52% del 2013 al 77% odierno. Il risultato è una maggiore crittografia e, quindi, maggiori garanzie per gli utenti. La crittografia è la pratica con la quale è possibile oscurare agli occhi di persone non autorizzate le richieste che un dispositivo connesso invia alla Rete: questo avviene grazie al protocollo HTTPS, che protegge il passaggio di informazioni dai dispositivi ai server che ricevono tali richieste.

 

Con una quantità di traffico sempre maggiore e, di conseguenza, maggiori tentativi di furto dati, la compagnia di Mountain View ha deciso di investire seriamente nella protezione delle informazioni presenti sul web. A rendere ancora più giustificata questa linea ci sono i numerosi prodotti che Big G mette a disposizione, e sui quali sono contenute grandi quantità di informazioni sensibili e non. Per questo motivo, l’azienda si è impegnata ad implementare il sistema di crittografia anche di queste estensioni, che attualmente risultano essere crittografate in questo modo:

  • GMail= 100%
  • Drive=100%
  • Mappe= 83%
  • Finanza= 60%
  • News= 60%

 

Non è un caso che il servizio di posta e quello di cloud siano i primi ad avere una crittografia totale: essi sono gli spazi dove viene archiviato il maggior numero di informazioni, spesso di natura importante, come dati bancari, aziendali, informazioni personali, password, ecc.

 

La strada da fare

 

Supportato dai risultati incoraggianti, Google ha intenzione di continuare su questa strada fino al raggiungimento della completa criptazione di ogni prodotto e servizi all’interno della propria rete. Oltre alle estensioni elencate sopra, sarà il traffico da mobile a richiedere l’impegno maggiore, dal momento che, come indicato nel rapporto, il traffico attualmente non criptato proviene per il 95% da dispositivi mobili.

 

Secondo Google, altri ostacoli al raggiungimento di tale obiettivo potrebbero essere:

  • La presenza di componenti non compatibili con i sistemi di crittografia.
  • Il blocco dei sistemi HTTPS da parte di alcuni paesi e enti.
  • La mancata implementazione HTTPS da parte di alcune organizzazioni.

 

Buone notizie quindi per la sicurezza digitale degli utenti, che possono così godere di maggiore protezione non solo durante la navigazione, ma anche in fase di utilizzo delle varie applicazioni Google.