Protocolli, riconoscimenti, attacchi e normative: ecco cosa ci attende nel 2018 in termini di sicurezza informatica.

 

 

Per gli addetti ai lavori della sicurezza informatica il 2017 ha portato grandi sfide e cambiamenti, con numerosi attacchi e violazioni la cui entità non si era mai vista prima. E ora che l’anno è quasi finito, cosa dobbiamo aspettarci dal 2018? Secondo gli esperti di Venustech, i temi caldi saranno fondamentalmente 5.

 

Largo al protocollo HTTPS

 

Dopo la decisione di Google di segnalare i siti che raccolgono dati e non utilizzano HTTPS, si stima che l’85% delle pagine verrà protetto con questo protocollo. La sua diffusione sarà veicolata senz’altro dalla classificazione “non sicuro” per i siti non aggiornati.

 

IoT sempre più nel mirino

 

Il 2017 ha visto numerosi attacchi ai dispositivi IoT, sfruttati per entrare nelle reti domestiche, spiare gli utenti e lanciare attacchi DDoS. Il motivo? La loro ancora scarsa sicurezza. Visto il numero crescente di questi strumenti all’interno delle aziende, è facile ipotizzare che gli attacchi ad essi rivolti non potranno che aumentare.

 

Anche l’autenticazione a 2 fattori è un bersaglio

 

L’autentificazione a 2 fattori è stato uno dei sistemi difensivi più usati del 2017 e, proprio per questo, si ipotizza che sarà il metodo più attaccato dagli hacker durante l’anno prossimo. Si pensa, infatti, che verranno sfruttate le vulnerabilità presenti nei protocolli SS7 per dirottare i messaggi contenenti la One Time Password.

 

Il GDPR spronerà le aziende

 

Dal 25 maggio 2018, tutte le aziende dovranno adottare i parametri richiesti dall’Unione Europea. Questo significa che esse potranno trattare solamente i dati indispensabili, farvi accedere esclusivamente gli addetti ai lavori e ripensare il processo di monitoraggio sulla base della nuova figura del Data Protection Officer. Tutti questi cambiamenti garantiranno maggiori sicurezze agli utenti e spronerà le aziende a fare meglio in termini di sicurezza.

 

Il riconoscimento sarà facciale

 

I metodi di autenticazione si sono evoluti per essere sempre più sicuri. Ora siamo arrivati ai parametri biometrici, che permettono di riconoscere i tratti somatici e, tramite la loro lettura, sbloccare il dispositivo. Questa procedura viene considerata dagli esperti come quella attualmente più sicura ed è quasi certo che, in tempi brevi, sostituirà il lettore per le impronte digitali.