Arrivano le prime ripercussioni post Cambridge Analytica: a rimuovere l’app di Facebook soprattutto i giovani, spinti dalle preoccupazioni sulla privacy.

 

Lo scandalo Cambridge Analytica, esploso lo scorso marzo, sembra aver cambiato di molto la percezione sull’utilità di Facebook. Un’analisi condotta dal Pew Research rivela infatti come un utente su quattro abbia deciso di rimuovere l’app dal proprio telefono nel corso dell’ultimo anno. Una percentuale che sale al 44% tra gli utenti più giovani, probabilmente più consapevoli dei rischi dei dati condivisi con aziende esterne.

 

Onde evitare incomprensioni, è giusto specificare come non si tratti di una vera e propria fuga da Facebook, come molti hanno titolato. Gli utenti non hanno infatti cancellato il proprio profilo social, ma hanno smesso di accedervi tramite app per cellulare. Un fenomeno spinto, come vedremo, dalle preoccupazioni sulla privacy emerse dopo lo scandalo Cambridge Analytica.

 

Più della metà degli intervistati (il 54%) ha dichiarato di aver cambiato le impostazioni della privacy, quattro su dieci si sono presi una “pausa” da Facebook per qualche settimana e il 26% ha affermato di aver disinstallato l’app dal telefonino. Solo il 9% ha invece scaricato i propri dati dal social network, ma la metà di chi ha fatto questa operazione ha poi cancellato l’app.

 

“Abbiamo notato interessanti differenze di età nei tassi degli utenti che hanno intrapreso queste iniziative – dichiarano gli autori dello studio – è curioso notare come il 44% di quelli tra i 18 e i 29 anni abbiano cancellato la app, quasi quattro volte più di quelli di oltre 65 anni. Sempre negli over 65, solo un terzo di loro ha cambiato le impostazioni della privacy, mentre lo ha fatto il 64% dei più giovani”.