Google ha dichiarato che rispetterà quanto richiesto dal Garante in merito al trattamento dei dati e alla privacy online.

 

Nel luglio di 2 anni fa il Garante per la privacy inviava a Google una richiesta per ottenere maggiore una tutela degli utenti e più trasparenza dei dati trattati. In questi giorni, lo stesso Garante ha fatto sapere che la compagnia di Mountain View ha deciso di adeguarsi a quanto chiesto, uniformando la propria policy alle norme italiane riguardanti la privacy online. L’ente ha specificatoche, nei 18 messi a disposizione, il gruppo ha fornito costantemente aggiornamenti trimestrali sullo stato di avanzamento dell’operazione e che gli ultimi accertamenti da parte dell’Autorità hanno confermato lo stato di cose.

 

Che novità?

 

Le novità introdotte riguardano principalmente la trasparenza sulla modalità di raccolta e l’uso dei dati, ma sono state apportate grandi implementazioni anche al sistema di esercitazione del diritto alla privacy. Ecco in cosa consistono nel dettaglio le misure prese dal gigante americano:

 

Nuova informativa

 

Uno dei cardini dell’operazione di adeguamento fatta da Big G è senza dubbio la nuova informativa sul trattamento dei dati: ora gli utenti possono accedere più facilmente al testo, il quale è stato reso più ricco, con maggiori informazioni e dettagli sul metodo di raccolta e utilizzo e sulle finalità di ogni tipo di profilazione. Molto importante anche l’introduzione di link per il contatto rapido dell’azienda e di un modulo attraverso il quale esercitare i propri diritti.

 

Consenso più chiaro ed esplicito

 

Il sistema di acquisizione del consenso è molto più funzionale ora che anche gli utenti che non si autenticano direttamente dal proprio account possono accedervi. Un banner per la relativa richiesta comparirà all’incirca 3 volte ogni 2 mesi e si potrà negarlo o accettarlo parzialmente. Chi effettuerà il login, invece, potrà ottenere tutti i dettagli direttamente dalla pagina dell’account personale, con la possibilità di vedere anche lo storico delle ricerche e dei video guardati su YouTube.

 

È l’utente a decidere

 

Tra le novità più importanti c’è la possibilità per gli utenti di disattivare o interrompere la raccolta dati in merito alle ricerche e alle localizzazioni, comprese azioni vocali e audio. Si potrà inoltre consentire al trattamento per determinate piattaforme, in maniera soggettiva, e si avrà diritto ad una copia dei propri dati, cosi come alla loro modifica.

 

Ma, di questo aspetto relativo al controllo da parte dell’utente, quello che più ha colpito è la misura per la cancellazione e la conservazione dei dati: per adeguarsi alle indicazioni del Garante, Google farà in modo che le informazioni relative a chi richiede la cancellazione vengano rese inaccessibili entro 24 ore, con l’eliminazione definitiva che non deve avvenire più tardi di 2 mesi nel caso di dati su piattaforme attive e di 6 per quelli archiviati in backup. Saranno tratti diversamente i cosiddetti “dati di sistema”, ossia quei file e registrazioni utili per i servizi: questi diventeranno anonimi al termine dei tempi di trattamento stabiliti dalla policy. Ancora da decidere l’aspetto relativo ai cookie, che per il momento hanno una durata di 18 mesi.

 

Un grande passo avanti per la privacy online italiana

 

Il presidente dell’Autorità Garante, Antonello Soro, si è detto molto soddisfatto del percorso intrapreso da Google per l’adeguamento alle normative locali, sottolineando l’impegno dell’istituzione italiana e la sua collaborazione con l’azienda americana, punti cruciali per continuare a lavorare al miglioramento della privacy dei cittadini italiani. Proprio a questo proposito Soro ha dichiarato che il Garante continuerà con le azioni di controllo e verifica, collaborando con le Autorità di tutta Europa per assicurare la protezione della privacy e il rispetto degli utenti.