Da molti considerato ormai obsoleto, l’e-mail marketing è invece ancora oggi uno degli strumenti di marketing più utili per fidelizzare i clienti, parola di MailUp.

E-mail marketing: uno sguardo al nostro Paese

L’Osservatorio Statistico 2019 a cura di MailUp ha analizzato le performance di oltre 13 miliardi di e-mail inviate in Italia nei 12 mesi del 2018. L’Osservatorio ha evidenziato un incremento del 12,7% nelle aperture e del 7,8% nel tasso di clic. Entrambi i dati sono in rialzo rispetto all’anno precedente e dimostrano un aumento nella capacità di engagement da parte dell’e-mail marketing, segno che lo strumento è più performante che mai.

Importanza alla qualità, non alla quantità

Sempre più aziende negli ultimi anni hanno avuto la cattiva abitudine di acquistare vere e proprie liste di contatti. Niente di più sbagliato. Acquistare liste generalizzate di contatti può essere poco profittevole se l’obiettivo è quello di rivolgersi a clienti o potenziali tali davvero interessati a quello che abbiamo da dire.

Non è certo la quantità a rappresentare un punto di forza, ma la qualità. Rivolgersi a contatti non interessati è come fare un enorme buco nell’acqua, con il risultato che l’azienda spreca tempo ed energie inutilmente.

Sì allora alla costruzione di database efficaci e in linea con quanto le aziende hanno da proporre. L’attività di database building è senza dubbio una buona pratica da seguire e portare avanti in maniera costante.

Linee guida per l’e-mail marketing

Gli ultimi dati sono senza dubbio incoraggianti, ma ci sono ancora alcuni punti guida da seguire per migliorare il tasso di apertura e di clic.

Eccone alcuni:

  • A ognuno il suo messaggio: per ogni obiettivo che si vuole raggiungere si deve utilizzare il giusto strumento di e-mail marketing. Le DEM vanno utilizzate per promuovere o vendere prodotti e servizi, mentre le newsletter comunicano novità e aggiornamenti in merito alla nostra attività.
  • Attenzione a grammatica e punteggiatura: inviare messaggi contenenti errori di linguaggio o una punteggiatura troppo “simpatica”, come a esempio troppi punti esclamativi, può dare l’idea che la nostra azienda sia poco attenta o seria.
  • Coerenza: soprattutto tra l’oggetto della mail inviata e il testo e l’argomento che il cliente si ritrova poi a leggere. L’oggetto è il primo elemento che le persone leggono in merito alla nostra comunicazione e quelle che decidono di aprire l’e-mail è perché sono interessate a quell’argomento. Trarle in inganno per poi parlare di tutt’altro è senz’altro una mossa sbagliata.
  • Grafica: ormai lo sappiamo, i contenuti grafici aiutano nelle comunicazioni azienda-cliente. Anche nelle e-mail questo dovrebbe essere tenuto bene a mente. No all’invio di soli corpi di testo e sì all’inserimento di grafiche coinvolgenti, come GIF ed emoji.
  • Link di disiscrizione: non solo per essere in linea con il nuovo GDPR, ma anche per dare ai nostri contatti un’idea di correttezza e trasparenza. Inserire i link di disiscrizione bene in vista all’interno del corpo della mail (e non in un angolo a caratteri microscopici) aiuta non solo gli utenti a non ricevere più le nostre e-mail, ma anche l’azienda a “pulire” i propri database e a rivolgersi a persone realmente interessate.

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