Il 2014 è stato un anno che ha impegnato gli esperti di sicurezza informatica di tutto il mondo a fronteggiare la maggiore viralità e pericolosità dei malware e gli attacchi più rapidi ed efficaci degli hacker.

 

A tutto questo, tuttavia, non si sono opposte adeguate contromisure da parte delle aziende.

 

Da una parte chi dovrebbe sviluppare sistemi informatici di difesa ha tempi di reazione spesso troppo lunghi rispetto alla rapidità e modalità degli attacchi, dall’altro canto le aziende non sembrano essere in grado di attivare anche le più semplici norme a difesa del proprio patrimonio informativo.

Si pensi ad esempio che molti malware per raggiungere l’obiettivo necessitano della collaborazione dell’utente, che inconsapevolmente provoca la maggior parte dei danni.

 

Anche il Garante della Privacy, Antonello Soro, recentemente è intervenuto mettendo in evidenza come la protezione dei dati sia un presupposto per la sicurezza del sistema Paese.

Pochissime aziende (in particolare le PMI) si avvalgono di persone in grado di gestire in modo strategico la sicurezza informatica. Inoltre, sarebbe necessario investire sull’aspetto culturale in modo da rendere anche gli amministratori e i titolari delle aziende consapevoli dei rischi.

 

Eppure attuare tutte le procedure necessarie a garantire la sicurezza e l’integrità dei dati, dovrebbe essere un ovvio investimento per contrastare una realtà minacciata!