Nati come strumento per restare in contatto con amici e conoscenti, oggi i social network vengono utilizzati come piattaforme informative. Come sono cambiate le modalità di utilizzo di Facebook & Co?

 

Circa 3 miliardi e 200 milioni di persone (il 42% della popolazione mondiale) oggi sono utenti di social network. Il dato, già noto da tempo, non dice un granché se avulso dal contesto di utilizzo delle varie piattaforme: ma se pensiamo a come e quanto in questi anni le persone abbiamo cambiato il proprio modo di utilizzare Facebook, i numeri cominciano a parlarci di un cambiamento culturale e sociologico importante.

Nate come piattaforme di condivisione tra amici e conoscenti, oggi i social sono diventati un potente mezzo per veicolare informazioni e notizie. Non stupisce, quindi, che il numero di persone che usano i social media per informarsi cresce continuamente in tutto il mondo.

Secondo le statistiche di GlobalWebIndex, calcolate su interviste a 350.000 persone tra i 16 e i 64 anni in tutto il mondo, nel 2017 due persone su cinque tra gli utenti dei social network li hanno utilizzati come strumento per informarsi. In Europa la percentuale è passata in due anni, dal 2015 al 2017, dal 34% al 40% e in Nord America dal 29% al 38%. Nell’America Latina, in Medio Oriente e in Africa è superiore al 50%.

 

 

L’utilizzo dei social come strumenti di informazione ha sdoganato il loro uso come strumento per rimanere in contatto con amici e parenti, o semplicemente per condividere le proprie opinioni o per ricercare prodotti da acquistare.

Le percentuali cambiano molto al variare della fascia di età, sempre secondo GlobalWebIndex. Per i più giovani, tra 16 e 24 anni, i social media sono soprattutto un modo per riempire il tempo libero (lo dice quasi uno su due: il 47%) e per trovare contenuti divertenti o di intrattenimento (45%). Man mano che l’età sale la motivazione principale per frequentare questi siti torna ad essere la possibilità di rimanere in contatto con gli amici (40%) e poi quella di informarsi su notizie ed eventi (38%).

 

 

I social network battono la televisione

GlobalWebIndex rileva un’altra tendenza molto interessante: in tutto il mondo, gli utenti di internet trascorrono circa 20 minuti in più al giorno sui social media che guardando la TV. Per la generazione Z – che è quella dei giovanissimi, nati tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 – il divario arriva a un’ora e mezza.

 

Secondo il report, lo scorso mese, il 54% degli utenti (esclusa la Cina a causa delle restrizioni previste per il web e i social media) ha guardato un video su Facebook, Twitter, Snapchat o Instagram. Si legge nel rapporto che “sebbene la natura dell’impegno sui social media differisca dal tipo di visualizzazione e coinvolgimento della tv, sempre più utenti di internet dedicano più momenti della loro giornata ai social media. E più i video decollano, più le piattaforme social coglieranno l’opportunità di muoversi nel mondo della tv”.

Sebbene non si possa negare la potenza delle campagne pubblicitarie in televisione, l’industria dei social media sta cominciando a competere seriamente con le reti televisive. Sembra che Instagram si stia preparando a lanciare una sezione per i video professionali che potranno durare anche un’ora; inoltre, pare che Facebook stia collaborando con vari network televisivi per produrre notiziari originali da diffondere sulla piattaforma Watch, al momento attiva solo negli Stati Uniti.