Calo delle visite al sito web: quando preoccuparsi
Gli ultimi dati di analisi al sito hanno messo in luce una diminuzione nel numero delle visite? Cerca di comprenderne la motivazione.
Take it easy!
Le ultime analisi ti hanno lasciato perplesso. Sembra che gli utenti abbiano deciso di abbandonarti e tu ti sei fatto prendere dal panico. Tranquillo, questo è sicuramente l’atteggiamento meno adeguato, soprattutto se vuoi risolvere la situazione. Non sempre il calo di visite è sinonimo di qualcosa di irrisolvibile.
Comprendere la situazione
Quello registrato può essere un calo naturale nel posizionamento, potresti avere un problema nel tracciamento o più semplicemente un calo stagionale nelle ricerche. A volte inoltre il motore di ricerca decide di intervenire penalizzando i siti che non si attengono alle regole.
C’è poi da capire se il calo del traffico che hai registrato riguarda tutto il sito, se è limitato a determinate pagine o sezioni o solamente ad alcune ricerche.
A seconda della risposta a queste domande, possono essere individuate diverse cause, per esempio la necessità di dotare il tuo sito di nuovi e più aggiornati contenuti o di renderli ottimizzati per i differenti device.
Le principali motivazioni del calo
Diverse possono essere le motivazioni che fanno registrare un calo nelle visite. Una volta individuata la causa, occorre agire in maniera adeguata.
Eccone alcune:
- Stagionalità: se il tuo sito si occupa di prodotti o servizi soggetti a stagionalità (per esempio se ti occupi della vendita di sci) è chiaro che il traffico degli utenti non sarà costante per tutto l’anno, ma subirà dei picchi e delle discese in base alla stagione di interesse. Nel caso degli sci, non aspettarti grandi numeri ad agosto, ma piuttosto preoccupati se non raggiungi valori ottimali in dicembre o gennaio.
- Perdita ponderale di posizioni: potrebbe trattarsi di un calo naturale e che interessa il tuo sito da diverso tempo. In questo caso la migliore strategia è quella di lasciarsi ispirare da quello che fanno i tuoi migliori competitor. Titoli più accattivanti, contenuti più originali e aggiornati oppure una rete di link in ingresso di grande qualità. Non arrenderti alla prima difficoltà e cerca di raddrizzare il tiro.
Ricordati però di prendere solo un leggero spunto da chi fa meglio di te e di non copiare. Scegliendo questa strada potresti ritrovarti a dover affrontare un nuovo problema: la penalizzazione da parte dei motori di ricerca, primo tra tutti Google, per la tua mancanza di originalità.
- Penalizzazione del motore di ricerca: può riguardare solo alcune pagine e sezioni oppure nei casi più gravi, tutto il sito. Oltre alla duplicazione di contenuti già presenti in internet o per la ripetizione eccessiva di parole chiave, potresti essere penalizzato per una questione di link. Potresti infatti essere accusato di aver acquistato link artificiali che rimandano al tuo sito o di averne troppi in uscita. Basterà rimuoverli o assegnare loro l’attributo “no follow” e richiedere una nuova indicizzazione per tornare ai risultati “pre-crisi”.
Le regole per una buona indicizzazione
Queste sono solo alcune situazioni limite su cui si può andare a lavorare, ma ricordati sempre di seguire alcune regole per partire da un buon posizionamento:
- il sito deve essere ottimizzato per diversi device;
- l’alberatura deve essere semplice e di facile navigazione;
- il tempo di caricamento deve essere ridotto;
- i contenuti devono essere originali e aggiornati periodicamente.
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